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MBA V52, la fenice risorta che non volò mai

MBA V52, la fenice risorta che non volò mai

Il prezzo di una moto è legato al numero di persone disposte a comprarla.

Il valore, invece, è legato al perché.

Ci sono moto che sono sempre nei pensieri degli appassionati.

Altre che invece quasi non esistono, ma che quando compaiono sul mercato rendono i collezionisti competenti in grado di compiere vere follie.

MBA V52

Una moto unica nata per il puntiglio di contrastare lo strapotere Honda di quegli anni (parliamo dell'85), ormai consolidato dalle vittorie di Freddie Spencer, campione del mondo delle classi 250 e 500.

Un'officina artgiana, la Morbidelli, finanziata da una piccola azienda, la Benelli Armi, si uniscono e danno carta bianca ad assi come Muller, Pileri, Campanelli, Dionigi, con l'idea folle di contrastare il colosso giapponese.

Una configurazione, quella del V52, che aveva lo scopo di far finalmente funzionare una moto che esisteva già, ma che nella versione a cilindri paralleli, faceva letteralmente impazzire il pilota a causa delle vibrazioni.

Nella nuova motorizzazione, invece, la moto non era solo guidabile, ma anche molto veloce. Dai test effettuati, con particolare attenzione a quelli di Misano, Broccoli e Pileri, quest'ultimo fuori dal giro mondiale ma ancora velocissimo, dimostrarono che la moto era più che adeguata non solo a ben figurare, ma addirittura a battere il gigante dell'ala dorata.

Non sono fantasie. Lo dicono prove, test, tempi, rilevamenti e documenti della stampa di quegli anni, custoditi insieme alla motocicletta nella sede di Moto dei Miti.

L'antagonista della Honda 250, però, sforzo titanico di due piccole realtà, era disponibile solo in un esemplare unico.

Al momento di produrre, in pieno stile Morbidelli, le "solite" dieci moto (due ufficiali più le restanti da affidare ai clienti), ci si accorse che il sogno richiedeva un investimento troppo alto e quindi impossibile da coprire.

Ecco la MBA V52. Una Fenice risorta ma che non ha volato mai.

Un esemplare unico che per un soffio non ha cambiato la storia anche perché non ci ha nemmeno provato, pur avendo i numeri certificati per riuscirci.

Cosa si erano messi in testa MBA e Paolo Pileri?

Un sogno irraggiungibile, che non verrebbe in mente a nessuno, ma che una volta nella testa è impossibile da mandar via.

Un po' come quando un collezionista vero incontra una moto che fino a quel momento non ha nemmeno in mente, ma per la quale, proprio da quel quel momento, è disposto a tutto. Insomma Una moto così.


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MOTO DEI MITI

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